Appuntamento sabato 23 gennaio alle ore 15:00 al Pantheon a Roma. Così le associazioni lesbiche, gay e trans della Capitale manifestano per i pieni diritti delle coppie omosessuali e delle loro famiglie. Nella stessa giornata ci saranno presidi in tante piazze italiane, per una grande mobilitazione nazionale. Nel corso del pomeriggio a Roma si alterneranno gli interventi degli organizzatori ed un flashmob.
DAL 28 GENNAIO PRESIDIO AL SENATO: http://on.fb.me/1SFJoJO
Come mobilitarsi?
Il 23 gen...
Appuntamento sabato 23 gennaio alle ore 15:00 al Pantheon a Roma. Così le associazioni lesbiche, gay e trans della Capitale manifestano per i pieni diritti delle coppie omosessuali e delle loro famiglie. Nella stessa giornata ci saranno presidi in tante piazze italiane, per una grande mobilitazione nazionale. Nel corso del pomeriggio a Roma si alterneranno gli interventi degli organizzatori ed un flashmob.
DAL 28 GENNAIO PRESIDIO AL SENATO: http://on.fb.me/1SFJoJO
Come mobilitarsi?
Il 23 gennaio si avvicina. Saremo in più di 100 piazze d´Italia, da sud a nord, da est ad ovest, con il sole o con la pioggia. Uniti sotto un unico trillo.
Prendiamo la sveglia dal comodino, stacchiamo l’orologio dal muro, ritiriamo fuori quello da polso, settiamo la sveglia sullo smartphone e portiamo tutto in piazza per un flash mob che sveglierà l’Italia sul tema dei diritti. Faremo suonare nello stesso momento tutto quello che avremo, batteremo il tempo con le dita sulle lancette e alzeremo i nostri cuori egualitari per far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto. Perché è davvero ora che in Italia ogni amore venga riconosciuto e che i figli di tutte e tutti siano tutelati. È ora, insomma, di essere civili e di fare un primo passo verso la piena uguaglianza. È ora, perché è già troppo tardi.
Comunicato e adesioni: http://bit.ly/1ntnSMq
L'iniziativa nella Capitale è organizzata da Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Famiglie Arcobaleno e Gay Center.
"L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.
Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.
Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.
La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.
Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone.
Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti."